Per celebrare il giorno dei morti sto riascoltando una delle mie canzoni di calypso preferite: Love in the Cemetery, di Lord Kitchener.
Meno sperimentale dei generi musicali giamaicani vicini di casa, il calypso è facilmente bollabile come una musica frivola, ripetitiva e carnevalesca, quale grazie al cielo è. Dite a qualcuno che vi piace ascoltarlo e verrete guardati come un anziano turista sovrappeso in odore di turismo sessuale con camicia hawaiana e corona di fiori che fa i balli di gruppo nel villaggio turistico all-inclusive di un paradiso fiscale.
Superficiale per profondità, il calypso è omonimo di una ninfa greca e possibilmente derivato dal termine ‘kaiso’ utilizzato per dimostrare il proprio apprezzamento verso i calypsonian di turno. Oltre alle melodie spensierate è un genere in grado di sviluppare narrazioni satiriche, che raccontano dell’arrivo in Inghilterra dei primi sudditi di quelle che ancora erano le West Indies, delle tensioni razziali, della prima simbolica vittoria a cricket contro la potenza imperiale (Lord Beginner), del dilagare del capitalismo (Mighty Sparrow) e, nonostante la diffusione di allusioni sessiste, è diventato strumento di critica e rivendicazione per mezzo di voci femminili tra cui Calypso Rose, Singing Francine e Singing Sandra.
La combinazione fra humor, eros e thanatos di Love in the Cemetery racconta di una scappatella cimiteriale finita in commedia lugubre che farebbe pensare allo stile dei Gufi, con il ritmo serrato del calypso e i cori che costruiscono la frenesia della fuga e la melodia che contrasta con lo scenario da incubo. Semmai vi capitasse di scappare dai non-morti in un cimitero di Trinidad, occhio a non inciampare nelle radici di mango.
It was dark, dark, dark
In a big, big park
I felt like a king upon de throne
Me and Imelda liming alone
When I heard a voice
And a shrieking noise
As I look around frightfully
I was in the center of the cemetery
(CHORUS)
Yuh talk about run
I nearly bus’ meh head
De livin’ running from de dead
A ghos’ say, ‘Doh’ run meh lad
Come leh we play a game of cards’
Well is now ah runnin’ in truth
Meh foot stick in a mango root
Ah fall down inside a tomb
Ah get up with a zoom-zoom-zoom
What had me sad
And really mad
I was just about to start
A little romance wit’ meh sweetheart
I kissed her twice
Just feeling nice
When a voice said ‘Mister yuh brave
To be bringin’ yuh girlfriend on top meh grave’
(CHORUS)
As ah reach de street
A tall gentleman I meet
I was feeling so happy
To tell him of meh fright in de cemetery
He said ‘I can understand
You’re a wild young man
But still you’re not to be blamed
When I was alive I was just the same’
(CHORUS)
De scream I make
Ah sure de whole world shake
Ah now in big trouble
‘Cause ah sure ah see de Devil
Ah see a big black horse
On a big white cross
As ah bawl out ‘Oh Gorm ah dead’
A voice say ‘Kitch, come go to bed’
1 comment
borguez says:
Nov 1, 2016
Meraviglioso brano, non c’è altro da aggiungere!
In realtà mi sbilancio in un commento perché vedere citati i miei amati Gufi in un contesto inatteso mi ha riempito di gioia!
Dunque grazie!